I Papi diventan Mori

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Nel 1725 un assurdo contrattempo portò a un notevole cambiamento nei soggetti dei trionfi. Il canonico Luigi Montieri produsse un mazzo di Tarocchino geografico e araldico. Tali mazzi didattici godettero di un'enorme popolarità nei secoli XVII e XVIII. Potevano essere basati su qualsiasi tipo di mazzo da tarocchi o normale, con semi francesi o italiani. Come altri di questo tipo, la quasi totalità della superficie di ciascuna carta era dedicata a fornire informazioni geografiche e araldiche: solo un piccolo pannello nella parte più alta ne indicava la denominazione come in una carta da gioco. Bologna faceva da tempo parte dello Stato Pontificio, ma, in base a un accordo del 1447, godeva di notevole autonomia. Quando il mazzo fu sottoposto all'attenzione delle autorità papali, esse lessero con indignazione su una carta che Bologna aveva un governo misto. Fecero arrestare il canonico Montieri e tutti quelli che erano stati coinvolti nella pubblicazione del mazzo, che fu pubblicamente dato alle fiamme.

Nella bolla del 12 dicembre 1725 il cardinale Tomaso Ruffo, il legato, condannava le carte di Montieri per <mille irregolarità vane, ed improprie Idee, degne del più esemplare castigo, come altresì di darle alle fiamme, e di proibirne affatto l'uso, e il commercio con pubblico nostro Editto>. Le autorità si resero conto ben presto, tuttavia, che procedere oltre avrebbe suscitato profondo risentimento in una città orgogliosa delle sue antiche libertà. Il caso venne quindi rapidamente lasciato cadere e Montieri e gli altri rilasciati dopo pochi giorni di prigione. Per salvare la faccia, tuttavia, il legato Pontificio finse di essersi scandalizzato per un aspetto totalmente diverso del mazzo, che era comune a tutti i mazzi da tarocchini bolognesi e non specifico della versione geografica di Montieri. Egli ordinò <che nel Gioco dei Tarocchi fossero sostituiti ai 4 Papi 4 Mori, e all'Angelo una Dama>. Interpretando correttamente che l'affronto alla dignità papale sarebbe stato più profondamente avvertito di quello alla dignità dell'Angelo del Giudizio Universale, Montieri si piegò alla prima richiesta ma non alla seconda, e il legato sentì che l'onore era salvo. In tutte le copie superstiti del mazzo geografico compaiono Mori al posto dei Papi, ma il trionfo più alto è ancora l'Angelo anziché una Dama e si continua ad asserire che Bologna ha un governo misto. Nel suo libretto esplicativo della riedizione del mazzo, Montieri chiamava i quattro nuovi trionfi <Satrapi>.

Il mazzo Montieri ha le carte dall'Asso al 6 in ciascun seme e omette quelle dal 7 al 10, ma questa è solo una semplificazione che deve rendere più facile rappresentare le denominazioni delle carte numerali nei piccoli pannelli che servono a questo scopo. Nei trionfi, incluso il Matto, ciascun pannello racchiude anche una singola lettera maiuscola. Quando i trionfi sono disposti in ordine discendente, con il Matto in fondo, le lettere formano le parole: C LUIGI MONTIERI INVENTOR. Si tratta di una prova evidente del fatto che nel 1725, come nel 1668, l'ordine dei trionfi era quello suddetto .

Non solo il canonico Montieri, ma anche tutti i fabbricanti di carte di Bologna si adeguarono al decreto che imponeva la sostituzione di Mori al posto dei Papi, pur trascurando la parte relativa all'Angelo. Sylvia Mann ha osservato che il cambiamento fu in origine effettuato nel modo più economico: le vecchie matrici furono alterate in modo da rimuovere dalle figure dei Papi i tratti specificamente papali o imperiali e, nella colorazione delle carte non sarebbero potute diventare così simili l'una all'altra se non fosse già stata consuetudine trattare tutti e quattro i Papi come aventi lo stesso valore. Nel capitolo XVI vedremo come questa supposizione sia inaspettatamente confermata da una forma moderna, poco conosciuta, del gioco. Abbiamo così un mezzo molto efficace per stabilire se un mazzo di Tarocchino sia anteriore o posteriore al 1725: basta vedere se contiene Papi o Mori.